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Abbigliamento

La Donna

Cenni storici

Nei primi anni dell’800 la moda femminile è caratterizzata da abiti larghi ed ingombranti con una serie di accessori che modificano il corpo femminile. 

Negli anni ’30 gli abiti si allargano in orizzontale, la vita e’ alta e stretta dal busto (più leggero rispetto al passato), le gonne sono larghe e si accorciano fino alla caviglia e le maniche si gonfiano dalla spalla al gomito a tal punto da richiedere imbottiture da indossare sulle spalle per sostenerne il volume.

 

La biancheria intima è composta da un gran numero di pezzi: camicia, pagliaccetti (mutandoni), e sottogonne inamidate (indossate in numero di due o tre alla volta per garantire il volume alle gonne).
 

I cappelli sono voluminosi e decorati da fiori e nastri in contrasto con i piccoli ombrelli parasole, quasi minuscoli, con manico pieghevole e portati al polso come una borsetta. Le borsette invece sono poco utilizzate.

Intorno al 1840 gli abiti femminili subiscono
delle nuove variazioni:
le maniche diventano lunghe e aderenti perdendo
totalmenteil volume precedente, anche
il corpino assume una linea piu’ aderente e allungata
terminando a punta, e lo scollo è ora rotondo e accollato spesso accompagnato da un colletto bianco. Si tende più verso una verticalità, contrastando con lo stile precedente. Le acconciature sono basse con i capelli raccolti sulla nuca, i cappelli a capote delimitano il viso sovrapponendosi alle cuffie di pizzo che non vengono quasi mai tolte.

I guanti, o i mezzi guanti, sono molto diffusi ed indossati in ogni occasione, persino in casa.
I gioielli sono pochi e semplici, con orecchini piccoli, raramente pendenti, e quasi mai collane

In pochi anni la moda femminile cambia ancora una volta, si ritorna infatti ad indossare nuovamente gonne sempre più lunghe e soprattutto sempre più larghe tanto che per sostenere l’enorme volume degli abiti nasce una sottogonna rigida in crine intessuto con fili di lana o seta, la cosiddetta crinolina.
Per consentire una maggiore agilità di movimento le rigide sottogonne vengono in seguito sostituite da gabbie di fili metallici molto più leggere e pratiche. Queste gabbie sono a loro volta coperte da una o piu' sottogonne di tessuto utili ad ammorbidirne le forme e dare una migliore linea all’abito.
Per lasciar spazio al volume delle gonne, la vita degli abiti si sposta leggermente in alto, il corpetto e’ comunque ancora aderente e le maniche sono a pagoda, ampie dal gomito in giu,’ e indossate su sottomaniche.

Intorno al 1867 la misura delle gonne inizia a diminuire e dalle gigantesche crinoline degli anni precedenti si passa a delle semi-crinoline, definite in questo modo perché costituite da una circonferenza minore (di massimo 4,5 metri rispetto ai 7 metri degli abiti precedenti) e da meno cerchi. Si tratta della “tournure” una struttura rigida gonfiata sulla parte posteriore per dare volume, indossata sotto alla gonna.
L’abito femminile tende a scendere dritto davanti, ad allargarsi di dietro e spesso ad avere una specie di coda arricchita da panneggi e arricciature. In molti casi, per arricchire ancor di più la gonna, si sovrappone un tablier arricciato (una specie di “grembiule”, un secondo strato della gonna) e delle decorazioni di bottoni, frange, o nastri.

 

 

 

 

 

All’inizio degli anni ’90 si ha un ulteriore cambio di tendenza. Le maniche si gonfiano assumendo la tipica forma a prosciutto voluminosa sulle spalle e stretta al polso, gli orli delle gonne si allargano arrivando nuovamente per terra e assumendo la tipica forma a campana, spariscono le tournure o comunque qualunque supporto sotto la gonna, il volume dei fianchi è lasciato alla sua forma naturale ed il collo è fasciato da un alto colletto. Anche la biancheria intima si alleggerisce, rimanendo in linea con la nuova moda, e si incominciano ad utilizzare nuovi tessuti (la seta inizia a sostituire il lino) e nuove tinte che reggono meglio al contatto dell’acqua e quindi più adatte alla biancheria intima. Per mantenere una linea aderente sui fianchi scompaiono anche le tasche consentendo un ritorno, nella moda, delle borsette (messe precedentemente da parte). 

In questo periodo con la diffusione delle attività sportive per le donne, si iniziano a diffondere le prime linee di abbigliamento femminile pensata esclusivamente per lo sport.

Dal 1883 gli abiti ricominciano ad acquistare volume ma solo sulle reni. Le gonne acquistano volume ed importanza (perché arricciate ed elaborate con applicazioni complicate) ma sono leggermente rialzate da terra tanto da lasciar intravedere i piedi. Questo permette una maggiore agilita’ nel camminare e riporta in vista le scarpe a cui e’ ora dedicata maggior cura. In contrasto con le ampie e ricche gonne, i corpini, spesso di taglio maschile, hanno torace stretto e vita sottilissima. La donna è costretta ancora ad indossare il busto, ed in particolare quello di questo periodo storico è considerato il piu’ deformante e dannoso per la salute. 

Le acconciature sono elaborate e complicate, come le gonne, e i cappelli minuscoli e decorati da fiori e nastri. Nasce e si diffonde l’uso del velo, sovrapposto al cappello e fermato con un nodo o uno spillone sul dietro, moda che rimarrà fino alla seconda guerra mondiale.  Le scollature degli abiti da sera sono quadrate, a trapezio, con bordi in pizzo e le maniche sono corte e arricchite da lunghi guanti che coprono le braccia. I gioielli piu’ diffusi sono le perle indossate in molteplici file.  Questo e’ anche il periodo in cui si diffonde la “moda” degli abiti da lutto, “.Tipico di questi abiti è il colore nero ed anche alcuni materiali come il crespo e il giaietto. 

Abiti Storici

Oltre ai classici abiti storici la Jatte ospita innumerevoli
"rivisitazioni" dello stile vittoriano.
Lolita e Romantic Goth, sono solo alcuni esempi 
degli stili dei magnifici abiti che ogni anno
vediamo indossati durante l'evento!

 

Come si vestivano le done nel 1800

Nella seconda meta’ dell’ottocento, si afferma una nuova classe sociale, la borghesia, che cerca di fare propri gli strumenti che fino ad allora erano appartenuti esclusivamente alla nobiltà, tra cui anche l’eleganza. 
Per avere tale caratteristica la borghesia deve rispettare regole ben precise ed in particolare, per l’abbigliamento femminile, diventa sinonimo di donna elegante riuscire a cambiarsi l’abito almeno quattro volte al giorno ed avere abiti specifici per ogni occasione.  L’abito in questo periodo diventa in prevalenza un’esternazione della propria condizione sociale. 
Alla fine degli anni ’70 l’abito perde quasi completamente volume, le gonne scivolano aderenti al corpo con panneggi e le arricciature nella parte bassa e i busti diventano piu’ lunghi. La figura femminile e’ adesso più sottile e slanciata. Ma nonostante l’apparente semplificarsi degli abiti in realtà la nuova linea è più scomoda della precedente e presenta dei problemi concreti alle donne perche’ le gonne strette e fascianti creano difficoltà nel camminare (piu' delle ampie gabbie). 

Alcuni interessanti video che illustrano il processo della vestizione

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